“Si
potrebbe dire che l'Io è per il fatto di pensarsi. Ovvero ancora
cogito ergo sum. Così esso
diviene identità di pensare ed essere: è perché si pensa e si
pensa perché è; e anche all'identità tra soggetto e oggetto: è il
soggetto che, nell'atto di pensarsi, è al tempo stesso il proprio
oggetto. Si faccia però anche attenzione al fatto che la
proposizione «Io
sono»
non può di per sé essere pensata senza parole, ovvero senza una
relazione magari ideale con il Tu – sebbene l'Io che si pensa e che
esprime la propria esistenza non è chiaramente consapevole di tale
relazione o magari non lo è affatto – proprio per il fatto che
l'Io non esiste al di fuori di tale relazione. Se davvero viene
pensata senza parole, allora non si tratta della proposizione stessa,
bensì del principio di identità nella sua sottrazione e mancanza di
oggetto. Si pensa il pensiero senza un oggetto cui si riferirebbe,
ovvero l'Io si pensa in maniera assoluta senza in ciò capire se
stesso. Può infatti capirsi solo nella relazione con il Tu. Questo
non è di certo l'Io reale ma è – dato che pensa se stesso, che
pensando si riferisce a se stesso e si rende dunque «oggetto»
- il moi di
Pascal divenuto astratto, il mio-a-me, l'Io che esiste nel
«solipsismo dell'Io» di un mero pensiero. L'Io reale esiste in un
rapporto con il Tu, anche il moi
di
Pascal, che è qualcosa di oltremodo concreto, che esiste nella sua
chiusura di fronte al Tu ma comunque sempre in rapporto, seppur
negativo, con il Tu. Il vero Io esiste laddove e quando si muove
verso il Tu; non nell'«Io-solipsismo» del suo pensiero che sempre
di nuovo si genera e si ingloba e nel quale pensa se stesso; bensì
soggettivamente nell'amore – nel quale riceve senso e direzione la
sua intima realtà dell'«Io voglio» e della quale l'Io
intellegibile dell'etico nulla sa – oggettivamente però non
altrove se non nella parola, non per il fatto che si pensa
ma invece che si esprime.
La parola e l'amore sono i veicoli autentici del suo rapporto e del
suo «movimento» verso il Tu.”
Ferdinand
Ebner: Frammenti Pneumatologici – Frammento 10. Ed. S. Paolo 1998