domenica 16 giugno 2013

Sentire


Il sentire non si riferisce solo all'acustica e all'organo ad essa destinato, l'orecchio. Il sentire dilata l'estetica nella sua più profonda percezione corporea: un'estetica che sente la filosofia non più ristretta o circondata dal logos, pluralizza le onde soniche, si colloca in spazi liminali dove il già-udito è obsoleto e il non-detto deve ancora pervenire, sente lo sguardo che ruota verso l'invisibile. (Massimo Canevacci in Riscoprire il silenzio, a cura di Nicoletta Polla-Mattiot, BCDe, 2013).



Il sentire riporta al sonoro ma anche al silenzio, colmando spazi nei quali ci sentiremmo perduti senza la sensazione interiore che ci pervade, permettendo l'ascolto interiore troppo spesso offuscato dal clamore esterno. Sentire con l'orecchio ma anche con il cuore, con lo spirito; sentire un sentimento, uno stato d'animo, una percezione che porta l'altro verso di noi all'interno di una comunicazione dove la parola non è necessaria, dove l'incontro di sguardi, nel contatto visivo e fisico porta il non detto oltre la sfera della razionalità.
Sentire è anche ascoltare, porsi in essere per l'altro; sentire è apertura quando è rivolta all'esterno ma anche chiusura se richiama l'introspezione.