tag:blogger.com,1999:blog-914306396397024840.post6864258674774304106..comments2013-03-27T21:23:28.097+01:00Comments on Le cipolle di Socrate: L'abitudineRoberto Maestrihttp://www.blogger.com/profile/00584374888740463427noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-914306396397024840.post-63691957237910827012011-07-10T06:25:06.881+02:002011-07-10T06:25:06.881+02:00Zona grigia più che necessaria. Per poterne uscire...Zona grigia più che necessaria. Per poterne uscire bisogna entrarci. E' quella parentesi che invita al cambiamento, à quel viaggio interiore che inizia con la percezione del disaggio e non finisce più.. per quello forse molte persone rinunciano a prendere il biglietto per salire sul treno- Non si sa dove porta. Le stazioni saranno molte e difficili, più o meno lunghe. Insomma, a volte, si può anche restare in pantofole davanti al cammino e godersi il movimento delle fiamme..fiorella d'andreahttps://www.blogger.com/profile/16891820988123086994noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-914306396397024840.post-74829053684851312072011-07-09T20:54:58.393+02:002011-07-09T20:54:58.393+02:00L'abitudine ha per me un significato univoco,...L'abitudine ha per me un significato univoco, è una forma mentis, un abito mentale, che contraddistingue l'uomo contemporaneo, sia sul piano personale che sociale. In un mondo dove tutto è freneticamente veloce, dove è più importante avere e apparire piuttosto che essere, dove tutto è facile da ottenere attraverso il dio denaro, dove ogni cosa viene brutalmente banalizzata e materializzata, la strada dell'abitudine diventa sicuramente la via più facile da percorrere. Sostiene Rita Levi Montalcini: "Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi". E il coraggio di ribellarsi si conquista attraverso la conoscenza, la ricerca paziente, il dubbio. E’ una conquista interiore che richiede fatica, umiltà, sacrificio, parole ormai in disuso nella società occidentale contemporanea. Solo attraverso un viaggio interiore, alla ricerca dell’essenza e del significato vero e profondo dell'essere e delle cose, l’uomo potrà uscire dalla “zona grigia”, dalla terra desolata del nulla.horror vacuihttps://www.blogger.com/profile/11928657384584765543noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-914306396397024840.post-51040858783979097802011-07-09T20:22:12.820+02:002011-07-09T20:22:12.820+02:00continuo comunque a pensare che nel fondo, non ci ...continuo comunque a pensare che nel fondo, non ci si abitua a niente, e che gli stimoli vitali che ci permettono di reagire, di sotrarci al dolore latente, subdole dell'abitudine ci vengono da lontano. E poi c'è la paura di perdere la forma di sicurezza che ci siamo costruiti, spesso castelli di carta. Guardare alla nostra storia è importante, metterla in discussione è intelligente e coraggioso. E per fortuna c'è sempre modo di scegliere come pregare e chi pregare.fiorella d'andreahttps://www.blogger.com/profile/16891820988123086994noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-914306396397024840.post-14866386127756784632011-07-09T20:09:48.044+02:002011-07-09T20:09:48.044+02:00Si, adattarsi richiede un minimo di volontà e d...Si, adattarsi richiede un minimo di volontà e d'intelligenza da parte della persona e si può definire come un'azione guidata dalla mente per preservarsi a punto dal disaggio che si prova sempre a cercare di muoversi in un contesto confuso. Due possibilità: non entrarci o adeguarsi, dunque scelta e qui anche c'è azione. L'abitudine è qualcosa di subdole, che s'infiltra nostro malgrado, ti sorprendi a fare le cose senza pensarci, in non conscienza, sentire senza ascoltare, guardare senza vedere. I nostri sensi non sono interpellati. Siamo in una forma passiva di vita, uno stato vegetativo.fiorella d'andreahttps://www.blogger.com/profile/16891820988123086994noreply@blogger.com