... sale, è chiaro, e olive e formaggio, e bolliranno almeno cipolle e ortaggi, proprio come si fa in campagna. E come dolci magari offriremo loro fichi e ceci e fave, e faranno abbrustolire bacche di mirto e ghiande, bevendoci insieme un poco di vino. (Platone - La Repubblica - Libro II - Trad. Mario Vegetti - Ed. BUR)

lunedì 19 dicembre 2011
Per un'etica senza Dio
Con l'accettazione del principio della Morte di Dio e la conseguente caduta dell'uomo nel nichilismo, anche se inteso nel senso positivo di volontà di potenza, si pone a questo punto il problema di un etica svincolata dai precetti religiosi... alla quale dover fare riferimento, venendo ora a mancare i capisaldi a cui l'uomo, confortato dalla parola di Dio era abituato ad osservare. La scienza, nella sua attuale presunzione di onnipotenza, si pone come portatrice di valori che tali non sono. Se pensiamo solo alle nuove tecniche di rianimazione e ricerca in medicina, possiamo capire quanto oggi l'uomo sia oltremodo orfano non solo del Padre, ma anche di un senso dell'etica che non può più fare affidamento sui dogmi religiosi. L'affermazione di un'etica laica può essere la sfida lanciata all'uomo ormai orfano di Dio e finalmente costretto a fare a meno della guida paterna. Riuscirà l'uomo tecnologico a vincere questa sfida?
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Sono d’accordo con te, Roberto. Dio è morto. E’ morta la morale del gregge. L’uomo tecnologico deve ricostruisce una propria etica, una serie di norme morali, a cui deve giungere autonomamente attraverso un percorso individuale di crescita, di conoscenza e di coscienza di sé. Bisognerebbe imparare a riconoscere e a difendere la liberta, la bellezza, la cultura, la dignità umana, i valori umani. Come? Chi può fornire, oggi, gli strumenti culturali perché gli uomini (e soprattutto i giovani) possano arrivare in modo autonomo alla consapevolezza? La scuola? La famiglia? I mass media? La rete informatica? Io vedo solo buio…
RispondiEliminaTi consiglio di leggere l'ultimo libro di Vito Mancuso "Io e Dio", che porta dentro un'idea di Dio tutt'altro che scontata o da gregge e veramente individuale. Proprio un'altra cosa rispetto al Dio cui siamo abituati a pensare. Un Dio individuale dentro di noi, inteso come spinta personale verso l'amore e la conoscenza, un luogo dell'anima dove io credo possano coesistere e convergere sia laicità che religiosità.
RispondiEliminaE' un discorso che ricalca un po' il concetto di Sè espresso da Jung, come totalità individuale da cercare e conoscere sempre meglio, in divenire nella relazione con gli altri e col mondo.
Stavo preparando un post proprio su questo argomento...
Pubblicato!
RispondiEliminaBuon 2012!